In questo articolo potete trovare in forma scritta l’intervento di lunedì 31 marzo 2014 alla trasmissione RadiOpossum su Radio OndaRossa.
Venite a trovarci, venite a conoscere gli animali. Abbiamo sì bisogno di fondi, ma soprattutto abbiamo bisogno che le persone scoprano e vivano questo tipo di realtà. Il contatto diretto con gli animali e le persone è fondamentale. Solo con l’esperienza reale (non virtuale) si può veramente capire cos’è la tanto decantata liberazione totale.
Un saluto a voi ed a tutti i radioascoltatori.
Ringrazio la redazione di RadiOpossum per averci dato la possibilità di parlare del progetto qui su Radio OndaRossa: una radio che si è sempre spesa per dare voce a chi non ne ha, ai più deboli, agli sfruttati e quindi per noi è un onore poter parlare qui del progetto.
Il progetto nasce la scorsa estate parallelamente alla mobilitazione contro la creazione di una nuova discarica di RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI sulla via Ardeatina in zona Falcognana.
Ricordo ai radioascoltatori che l’area tra l’Appia e la via Ardeatina è un’area di agro romano già sotto attacco su più fronti, che vede l’indecente situazione dell’aeroporto di Ciampino; verso Marino il progetto di cementificazione di decine di ettari di colline semi-incontaminate dove l’Assemblea Contro la Cementificazione di Marino ha recentemente smascherato la presenza di INPS nella speculazione; verso Albano la mega discarica di Roncigliano balzata alle cronache per la forte vertenza locale del Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano (NO INC) che ha di fatto smascherato gli illeciti sul traffico di rifiuti, perpetrati del patron di Malagrotta Manlio Cerroni e dagli amministratori pubblici compiacenti, a danno della salute di decine di migliaia di cittadini.
Torniamo a noi, dovevamo trovare una sistemazione ai 16 maiali scampati all’abbattimento voluto dal sindaco Iannilli del comune di San Gregorio da Sassola (zona roma est). Volontà – secondo il sindaco e l’ASL – giustificata dal fatto che gli animali erano ritenuti non più utilizzabili per il consumo umano e quindi oggetti inutili, privi di valore e, di conseguenza, pericolosi.
È da dire che i maiali vivevano da anni in semi libertà in un vasto terreno incustodito, utilizzato anche come discarica abusiva di eternit, elettrodomestici rotti e rifiuti ingombranti vari. Questa situazione di degrado ambientale – in cui i maiali stavano da dio – sanciva da parte dell’ASL l’assoluta pericolosità degli animali in quanto non più commestibili intimandone la distruzione.
Vinta la battaglia per il loro riscatto da parte delle associazioni Per Animalia Veritas, TerrAnomala e LAV restava la necessità trovare rifugi e sistemazioni adatte per permettere ai maiali di continuare a vivere indisturbati.
E qui inizia la nostra avventura.
Entriamo in contatto con Francesco, un ragazzo anche lui impegnato nella vertenza contro la nuova mega discarica di Roma. Ci parla della casa famiglia di cui è responsabile e del progetto di creare una fattoria didattica da inserire tra le attività formative e di integrazione sociale dei ragazzi.
Ci si illuminano gli occhi ed iniziamo a spiegargli cos’è una fattoria didattica in chiave antispecista e le intersezioni esistenti tra le problematiche che vivono i ragazzi ospiti e gli animali non umani che ogni giorno vengono schiacciati dalle regole formali e culturali della società dominante.
Gli parliamo del problema di trovare una sistemazione agli ultimi 3 porcelli ancora senza casa. Lui ci dà l’ok ad attivare il rifugio nel suo terreno, dove già sono presenti alcune galline, conigli, ed una cavalla “Sara” salvata a sua volta dall’abbattimento proprio dalla famiglia di Francesco.
Capiamo di aver trovato le persone giuste con cui avviare il progetto che da anni ci frulla in testa.
Abbiamo pensato di usare il nome Il Grattacielo, ispirati dall’omonimo racconto di Max Horkeimer, dove viene data una rappresentazione della gerarchia di sfruttamento secondo una chiave interpretativa a dir poco rivoluzionaria, descrivendo la società capitalista come un grattacielo dove ai piani alti vivono i ricchi e i potenti, in quelli intermedi la “gente comune” e, in quelli più bassi il sottoproletariato.
A differenza, però, di molti altri anticapitalisti, Horkheimer non si dimentica che il grattacielo ha anche una cantina, dove sono reclusi gli animali non umani, che, con la loro sofferenza, lo sostengono, ne costituiscono le “fondamenta organiche”.
L’intuizione che il grattacielo, come rappresentazione della gerarchia e dello sfruttamento, possieda piani più bassi e sepolti è per molti illuminante perché generalmente l’anticapitalismo non considera la “questione animale” accettando acriticamente l’idea secondo cui gli animali sono a nostra completa disposizione limitando quindi l’analisi dei meccanismi di sfruttamento ai soli umani per individuare le modalità della loro (esclusiva) liberazione.
Quindi, “Il Grattacielo” è un progetto che nasce con l’intento di unire le lotte di liberazione umana a quelle per la liberazione animale, perché pensiamo che non ci potrà essere liberazione umana da ogni forma di discriminazione e sfruttamento senza attuare parallelamente anche un percorso politico di liberazione dei non umani, dei reietti segregati nelle gabbie degli allevamenti, dei laboratori, degli zoo e dei circhi.
Il percorso mentale e culturale che porta verso le forme di discriminazione tra esseri umani è lo stesso che giustifica e perpetua anche lo sfruttamento degli animali e della Terra.
Il Grattacielo si basa sull’azione di prossimità. I gruppi di lotta per la liberazione animale e della Terra sono molto frammentati sul territorio e troppo spesso si cade nella tentazione di guardare al “giardino del vicino” appoggiando campagne “virtuali” a centinaia di chilometri di distanza senza occuparsi di criticità molto più a portata di mano. Le attività de “il grattacielo” avvengono all’interno di un raggio di azione ragionevole, coinvolgendo le persone del territorio in cui si vive, attivando e coinvolgendo gruppi locali più o meno autorganizzati.
Riteniamo necessario analizzare il territorio per attivare progetti che abbiano l’obiettivo della liberazione reciproca tra umani e non umani. Questo si traduce nella partecipazione alle lotte sociali, come ad esempio alle casse di resistenza dei lavoratori in sciopero o alle lotte per il diritto alla casa, creando condizioni di mutuo soccorso come, ad esempio trattorie sociali alimentate dai prodotti degli orti creati all’interno del progetto, quindi autoproduzione e mercati equi e solidali per autofinanziamento, creazione di rifugi per animali salvati in aree rurali occupate o riscattate o bonificate dallo sfruttamento del territorio, presidi locali contro i circhi equestri, analisi socioeconomica degli allevamenti e impatti ambientali sul territorio, iniziative contro la cementificazione e deturpazione degli ecosistemi locali, iniziative contro feste e sagre locali che vedano lo sfruttamento e la tortura degli animali, etc. (vedi palio di Ariccia).
Le iniziative di liberazione, grazie alla territorialità dell’azione, hanno l’obiettivo di permeare nel tessuto sociale tramite iniziative di coinvolgimento popolare, come ad esempio conferenze aperte, progetti con le scuole, creazione di rifugi-fattoria didattici, avvio di palestre sociali, apertura di trattorie vegan popolari, creazione di mercati popolari con i prodotti degli orti.
Tutte le attività progettuali sono di volontariato e solidarietà. L’economia del profitto, che ha portato alla costruzione del sistema di sfruttamento che combattiamo con tutte le nostre forze, non rientra nelle attività de “il grattacielo”. Le iniziative di autofinanziamento servono al pagamento delle spese per la realizzazione dei progetti ed alla cassa comune.
Schematizzando e sintetizzando, Il Grattacielo è:
- Antispecismo
- Anticapitalismo
- Sostegno sociale
- Salvaguardia degli ecosistemi
- Cultura
Venite a trovarci, venite a conoscere gli animali. Abbiamo sì bisogno di fondi, ma soprattutto abbiamo bisogno che le persone scoprano e vivano questo tipo di realtà. Il contatto diretto con gli animali e le persone è fondamentale. Solo con l’esperienza reale (non virtuale…) si può veramente capire cos’è la liberazione totale.
Per informazioni sul progetto o per venirci a trovare scrivi a: info@ilgrattacielo.org