Archivi categoria: Sostenibilità

Api, il bottino avvelenato

Il nuovo rapporto di Greenpeace “Api, il bottino avvelenato” conferma l’elevata esposizione delle regine della biodiversità a un pesante cocktail di pesticidi tossici. L’attuale modello agricolo, basato sull’uso intensivo di sostanze chimiche, su monocolture di larga scala e un preoccupante controllo da parte di poche aziende agrochimiche come Bayer, Syngenta & Co., non funziona. Un cambiamento radicale verso un’agricoltura più sostenibile non è più rinviabile.

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Petizione contro l’uso dei diserbanti

La pratica del diserbo, nata per il controllo delle commensali in agricoltura, erroneamente considerata come alternativa allo sfalcio, viene ora proposta da amministrazioni locali, ANAS e Società Autostrade, grazie al sostegno delle industrie chimiche che producono il diserbante più aggressivo e meno selettivo oggi sul mercato (il glyphosate), per la manutenzione sistematica delle strade pubbliche (a volte con la scusa di combattere le allergie da polline, ma in realtà, anziché ridurre le fonti di produzione di polline, se ne determina un aumento significativo con la proliferazione di graminacee e di neofite), ben sapendo che, una volta effettuato il primo trattamento, si dovrà continuare questa pratica anche negli anni successivi per evitare la proliferazione delle erbe più aggressive, libere di espandersi, in seguito alla scomparsa della vegetazione matura che presidiava il terreno. Continua a leggere

Cementificazione Divino Amore – Mugilla a Marino (RM), un disastro ambientale

Cari abitanti di Santa Maria delle Mole (Marino), tra poco scompariranno 240 ettari di territorio comune sotto il cemento, in nome dell’interesse privato. Scomparirà la fauna tipica e caratteristica del luogo; gli istrici, le volpi, i tassi, i falchi, le rondini. Si impermeabilizzerà il suolo per l’equivalente di 170 campi da calcio. Verrà compromessa sensibilmente la capacità del terreno di assorbire l’acqua e di smaltire il calore. Presto non ci sarà più acqua  utile per la rete idrica e si dovrà quindi scavare ancora più a fondo le falde aumentando la presenza di metalli pesanti, elementi radioattivi ed inquinanti (fluoruri, manganese ed arsenico). Continua a leggere

Rapporto ISPRA 2014 sul consumo di suolo in Italia

La progressiva espansione delle infrastrutture e delle aree urbanizzate a bassa densità, che comportano un forte incremento delle superfici artificiali e dell’impermeabilizzazione del suolo, sono una realtà sempre più diffusa nel nostro paese. Tali dinamiche insediative non sono giustificate da analoghi aumenti di popolazione e di attività economiche. Il territorio e il paesaggio vengono quotidianamente invasi da nuovi quartieri, ville, seconde case, alberghi, capannoni industriali, magazzini, centri direzionali e commerciali, strade, autostrade, parcheggi, serre, cave e discariche, comportando la perdita di aree agricole e naturali ad alto valore ambientale, con un uso del suolo non sempre adeguatamente governato da strumenti di pianificazione del territorio e da politiche efficaci di gestione del patrimonio naturale.  Continua a leggere

Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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DOMENICA 23 MARZO 2014: Piantattack di primavera, a Roma tornano i Giardinieri sovversivi

E’ arrivato il momento, annunciano gli organizzatori della manifestazione che si svolgerà in tutt’Italia, “di sfoderare le vanghe sovversive e i rastrelli illegali nascosti clandestinamente durante l’inverno”! Continua a leggere