Archivi tag: antispecismo

SABATO 18 OTTOBRE 2014: PRESENTAZIONE FERMARE GREEN HILL AL REWILD

Sabato 18 ottobre alla Garbatella presso il circolo culturale Rewild gli amici di Fermare Green Hill presenteranno il libro che descrive la campagna che ha portato alla famosa irruzione e liberazione delle decine di cani destinati alla vivisezione presso l’allevamento Green Hill di Montichiari (BS). L’azione fu la scintilla che portò al sequestro (e affidamento) delle centinaia di animali detenuti “pronto-tortura” e la chiusura della struttura.

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L’uovo di Genzano: un lager dietro casa

A Genzano di Roma c’è una azienda agricola che si vanta di avere “l’uovo a km 0“, e “le UOVA DI GALLINA ALLEVATE A TERRA con metodo tradizionale” – la didascalia continua – “in cui le galline sono libere di razzolare su una comoda lattiera di paglia come facevano le galline della nonna. Questo piccolo particolare migliora le condizioni di vita delle galline“. Ma i pannelli pubblicitari non lasciano dubbi sulla drammaticità della situazione reale. Continua a leggere

Una giornata al rifugio con i bimbi!

Domenica 18 maggio 2014 abbiamo passato una bellissima giornata insieme, con tanti amici, all’insegna della condivisione e della scoperta. Abbiamo riciclato, imparato, cucinato, il tutto all’insegna del rispetto del territorio, dell’ambiente naturale, riscoprendo un nuovo modo di vedere gli animali comunemente considerati “da reddito”.

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Lunedì 31 Marzo 2014: Il Grattacielo ospite a Radio OndaRossa (87.9 fm)

Lunedì 31 marzo 2014, Il Grattacielo sarà ospite, in collegamento telefonico, della trasmissione RadiOpossum di Radio OndaRossa. Parleremo del progetto, di come è nato, quali sono gli obiettivi che ci siamo dati e le pratiche intraprese per realizzarli. Continua a leggere

Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Sabato 15 marzo 2014: Conferenza “Introduzione all’antispecismo”

La crisi assume oggi forme diverse ma ugualmente globali e distrutive configurandosi come una crisi di sistema: economica, sociale, politica, ecologica. I movimenti che oggi contestano l’esistente sembrano quindi sempre più prendere coscienza della necessità di articolare le proprie critiche per combattere dei meccanismi di potere che, a fronte delle tante contraddizioni, producono un sistema unitario di dominio e sfruttamento. Quali sono i pilastri di questo sistema? Che ruolo svolge la violenza sugli animali negli attuali assetti di potere? E in che modo l’ecologia e l’antispecismo possono contribuire alla nascita di una società solidale, egualitaria e non-violenta?
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