Archivi tag: ecologia

Fosso Appia Antica - Santa Maria delle Mole

Fossi che scompaiono per legge per lasciar spazio al cemento

Il 23 aprile 2014, la giunta regionale del Lazio ha approvato la Delibera proposta dall’Assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, Michele Civita che, di fatto, elimina la tutela paesaggistica a 30 fossi basandosi su un Regio Decreto del 1910.

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Fosso Appia Antica - Santa Maria delle Mole

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Santa Maria delle Mole, Ciampino, Pavona, loc. Falcognana, Mugilla, Divino Amore, sono aree interessate dal bacino idrico del Tevere. Sono territori solcati da fossi naturali che distribuiscono acqua nelle campagne fornendo ambienti idonei alla vita. Continua a leggere

Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Antispecismo, decrescita, ecologismo: tre parti di un intero inesistente

Ora, noi sappiamo che l’antropocentrismo nacque come razionalizzazione (in senso propriamente psicanalitico) di certe pratiche produttive che implicavano uno sfruttamento e un dominio cruento delle forme di vita non umane, pratiche a loro volta strettamente correlate alla produzione alimentare, e che tale prassi del dominio (e relativa cultura) fu la base di quella che ben presto sarebbe diventata la società della crescita. Ecco dunque che non mettere in discussione una visione antropocentrica dei rapporti con il mondo vivente non umano implica non mettere in discussione le norme di comportamento (in questo caso alimentari) che quella visione giustifica. Si gira intorno al problema evitando accuratamente di andare alla radice di esso. Anche a costo dell’incoerenza, che in ogni caso nessuno vede, senza che con ciò venga meno la buona fede, poiché la psiche umana mette a disposizione una nutrita serie di strumenti di difesa che garantiscono a priori tale cecità.

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Sabato 15 marzo 2014: Conferenza “Introduzione all’antispecismo”

La crisi assume oggi forme diverse ma ugualmente globali e distrutive configurandosi come una crisi di sistema: economica, sociale, politica, ecologica. I movimenti che oggi contestano l’esistente sembrano quindi sempre più prendere coscienza della necessità di articolare le proprie critiche per combattere dei meccanismi di potere che, a fronte delle tante contraddizioni, producono un sistema unitario di dominio e sfruttamento. Quali sono i pilastri di questo sistema? Che ruolo svolge la violenza sugli animali negli attuali assetti di potere? E in che modo l’ecologia e l’antispecismo possono contribuire alla nascita di una società solidale, egualitaria e non-violenta?
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