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Cementificazione Divino Amore – Mugilla a Marino (RM), un disastro ambientale

Cari abitanti di Santa Maria delle Mole (Marino), tra poco scompariranno 240 ettari di territorio comune sotto il cemento, in nome dell’interesse privato. Scomparirà la fauna tipica e caratteristica del luogo; gli istrici, le volpi, i tassi, i falchi, le rondini. Si impermeabilizzerà il suolo per l’equivalente di 170 campi da calcio. Verrà compromessa sensibilmente la capacità del terreno di assorbire l’acqua e di smaltire il calore. Presto non ci sarà più acqua  utile per la rete idrica e si dovrà quindi scavare ancora più a fondo le falde aumentando la presenza di metalli pesanti, elementi radioattivi ed inquinanti (fluoruri, manganese ed arsenico). Continua a leggere

Giù le mani dal territorio!

Questo paesaggio tra un po’ non esisterà più. Il comune di Marino (RM) preferisce fare cassa con la speculazione edilizia piuttosto che pensare al reale benessere dei sui cittadini. Milioni di metri cubi di cemento, tangenti, favori, ricorsi, malaffare, profitto, mescolati insieme per distruggere il territorio, avvelenare le falde, cementificare aree archeologiche, cancellare l’identità rurale, seppellire corsi d’acqua, disperdere la fauna.

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25 gennaio 2013 – Cena di Autofinanziamento “Stop Cemento”

Il 25 gennaio è fissata una cena di autofinanziamento al centro sociale Ipò di Marino (RM) per le attività dell’Assemblea Contro la Cementificazione.

L’Assemblea contro la Cementificazione si riunisce ogni lunedì alle 21.30 presso i locali dell’associazione “Utopia Rossa” a S.Maria delle Mole (Marino), in via S.Paolo Apostolo 19. Continua a leggere

Giù le mani dal territorio!

Da ormai più di due anni, l’Assemblea contro la Cementificazione è presente nel territorio comunale marinese, specie nelle sue frazioni, sviluppando l’opposizione popolare alla megalottizzazione da un milione di mc prevista dalla coppia Palozzi-Polverini su 280 ha di agro romano residuo, ubicato tra l’abitato di Santa Maria e Via del Divino Amore, in ossequio agli interessi economici del palazzinaro Parnasi e di altri costruttori minori, e a scapito della qualità della vita delle locali comunità. Continua a leggere